domenica, febbraio 04, 2007

Gli amici del baretto



Qualche giorno fa il traffico cittadino mi ha costretto a rallentare e a fermarmi.
A pochi metri da me c'era un baretto, e ho notato un po' di confusione provenire da uno dei tavolini all'esterno.
Si stava giocando una partita a carte, abbastanza movimentata devo dire, e probabilmente non era scopa o briscola, le facce erano concentrate, serie, e chi aveva avuto una buona mano gioiva gongolando e abbassando le sue carte: gli altri sono esplosi, chi incazzato, chi rattristato dalla sfiga che lo ha colto.
Si ma non c'era il tradizionale circolo di vecchietti a quel tavolo, erano tutti adolescenti!
Che di sicuro stavano facendo una deliberata sega da scuola, erano le 9.30 di mattina, altro che seconda ora. E non entravano nemmeno dopo, piu' di una volta li ho beccati li' a giocare, gli zaini dietro le sedie o ammucchiati di lato.

Va bene che i tempi cambiano, ma che fine hanno fatto le vecchie frequentazioni dei bar, i tipi loschi e nullafacenti, i vecchietti incazzosi vestiti in serie, i tavolinetti ricoperti da bicchierini di aperitivo e le carte da gioco ormai consumate dalle infinite giocate? Quasi quasi li rimpiango.
Ma solo dalle mie parti sono rimasti?
Adesso ci pensano gli adolescenti a prendere questo ruolo? A giocare a carte? Ma poi a frotte, non pochi.
Quando andavo al liceo avevamo un baretto a pochi metri, ma mica c'erano i tornei di azzardo.
Si faceva sega. Non si entrava e basta. Adesso per ingannare il tempo si sono trovati un modo piu' divertente? O redditizio?

Non so perchè, ma sta scena mi ha fatto tristezza.
Per i vecchi. Che non c'erano.