sabato, agosto 25, 2007

Il Maresciallo
























Dopo la stroncatura del Blanco è d'obbligo parlare del Maresciallo. Perchè se potessi attribuire i cappelli come a Chef per un giorno invece di 0 gliene attribuirei 4 su 5.
E' incredibile come un locale semplice, che offre cosette semplici (all'apparenza), che si raggiunge con semplicita' (vai sempre dritto da Nettuno..) possa sbaragliare il Blanco. Oddio, anche una cena a casa mia riuscirebbe a batterlo in quanto atmosfera e servizio, ma il punto di forza del Maresciallo è che è diventato un luogo di culto, un'istituzione.
Se non ci sei mai stato ti guardano sgranando gli occhi
"Non ci sei mai stato??"
Appunto.
"No, non è possibile, devi rimedia', te ce portiamo noi"
Per mesi mi sono sentito dire cio'.. alla fine hanno avuto ragione loro e mi ci hanno letteralmente trascinato.
Non bastava la cena pre-ferie, nemmeno quella a base di pesce. Bisognava inaugurare le ferie con una mangiata degna, stavolta non con tutti i soliti noti, ma con una versione ridotta della ghenga. Ridottissima, eravamo in 3, il numero perfetto.. (per fare ste porcate credo)


Prima di tutto dal Maresciallo mangi. Non c'è una cucina raffinata, non ficcano il riso basmati ovunque, ma c'è abbondanza di carne e altre porcherie che loro riescono a far entrare nei panini. I famosi panini del Maresciallo. Perchè tutti lo conoscono per sti giganteschi affari, farciti con qualsiasi cosa tu possa trovare sul menu'. Menu' inutile, perchè se ti ci portano dei clienti abituali cominciano a elencarti quel panino o l'altro ancora, per poi tirare le somme e consigliarti il panino con tutto: capocollo completo.
Robetta. Capocollo di maiale e salsicce... pancetta.. insalata...pomodori.. mozzarella. Che ho dimenticato?
Ah, le melanzane. Ma le odio e le ho fatte togliere.
"Se è la prima volta devi mangia' sto panino, devi farlo"
Ma il Maresciallo non è solo conosciuto per i panini, è conosciuto pure per le file. Le file all'ingresso, perchè i tavolini sono contati e la gente li riempe tutti e devi aspettare. Meno male che i tempi di attesa si limitano all'ingresso perchè il servizio è rapido e indolore, senza che le cameriere ti rompano i coglioni in maniera spazientita (oh, a me il Blanco è rimasto qua)

Concordiamo di vederci prestissimo, forse ho messo eccessiva ansia a tutti ma pensavo che il locale fosse piu' nascosto.
"Che strada prendo? Ma sta dopo la centrale nucleare? E' la litoranea? Sempre dritto? Ma a destra si va?" mettendo in crisi anche Google Maps.
Arrivo a Foce Verde in pochissimo e in un attimo mollo la macchina in attesa degli altri.. 2.
E l'avevo messa proprio davanti al Maresciallo. Incredibile! E non l'ho fatto apposta.
Entriamo dal parcheggio e la prima cosa che noto è la location: semplice, spaziosa, illuminata. Perchè è veramente presto, tipo le 18.55 e c'avevamo paura di mangiare alle 21.00!
Ci sediamo per prendere qualcosa, magari un aperitivo, anche se in 5 minuti avevamo gia' ordinato i nostri panini ma per le 20.00. Come antipasto abbiamo preso 10 arrosticini, che secondo me potevamo evitare, ma Clara ha fame.. eh.
La serata si avvia, mentre intorno a noi famigliole con bambini spaccacazzo urlanti in costume da bagno si preparano a cenare e, tra una mia preghiera ed un'altra, a levare le tende.
Per ora c'è poca gente. Clara mi descrive le file che ha fatto o visto, io mi giro e nel punto in cui dovrebbe esserci un capannello di persone mi immagino di vedere gentaccia stufa di aspettare. Cerco di sbirciare per trovare qualche panino, ma niente, al massimo vedo boccali di birra e coche varie (da bere).
Ripenso al luogo del ritrovo che doveva essere la piazzetta del mercato, dove mi avevano anche erroneamente detto "Ci possiamo parcheggiare li'". Dove, in mezzo a sto accampamento? Peccato che mi pare un suk marocchino, la cosa piu' moderna che ho visto è stato un narghile', quindi..

Si discute delle ferie. Il mio programma è definito, quello degli altri un po' meno, pero' è lo stesso
interessante. Vorrei avere piu' tempo per andare in giro, viaggiare, esplorare. Invece credo che il tempo a disposizione sia sempre poco. Ogni tanto infatti mi distraggo e comincio a pensare a sto tour che mi sono inventato per andare un po' in giro. Racconto loro della mia prenotazione a Bologna, per l'Hotel.
Dopo aver prenotato online e aver stampato il pdf con tutti i dati li chiamo per avere una conferma da voce umana, dal personale. Il tipo che mi risponde si stranisce:
"Le è arrivato il pdf?"
"Si, ma.."
"E allora? Vuole forse.. una terza conferma?"
"... eh, magari"
"Si, ecco, arriva l'8?"
"Si"
"Vede che era confermato tutto? Di cosa si preoccupa? Vuole una quarta conferma?" con tono finto/affabile gentile.
"No grazie, perfetto.. ehm a presto"
"Arrivederci.."

Clara basita, io sorrido. Che posso fare? Mangiare! E infatti in quel momento arriva la tipa che si porta via gli arrosticini (buoni!) e ci porta i panini.
Oddio, grossi. Credo siano "tartarughe", ma con la farcitura di capocollo completo sono gigantesche e la roba straripa ai lati.


Dovrebbero essere panini...

Ci sistemiamo e ci scambiamo il cibo. Il panino che mi tocca mangiare sembra implodere da un momento all'altro, mi perdo i pezzi di pomodoro, l'unto prende possesso delle mie dita e credo anche delle facolta' mentali di Davide che vuole una foto e sta li' fermo immobile per 15 interminabili secondi chiamando Clara, che si sta pulendo le manine, per fare sta cazzo di foto. Vabbè, si perde di spontaneita'.
Dalle chiacchiere al silenzio monastico, tra un morso e un altro. Poi si comincia a parlare con la bocca piena, facendo foto a raffica.
"No, non ce la faccio" comincio gia' a rompere, mi sottovaluto da solo mentre a fatica mastico, mastico, mastico.
Cioè, è buono, ma è tanto. Troppo.
"Allora? Com'è?" mi chiedono.
"Buono.. mmm"
"Eh! Mmm che?"
"Ma no.. è tanto.. cmq si buono.. ma nel tuo panino c'è pure la melanzana?"
"Si"
".. ci mancava in effetti.."
"Ma non l'hai voluta!"
"Mi fa schifo, te credo!"











































La foto di Davide è una fake, non è spontanea. Clara ed io un po' troppo invece.


Intanto il locale comincia a diventare gremito, l'oscurita' inizia a calare e i regazzini in costume li avevano portati via da tempo. Comincio a notare uno strano afflusso di gente che si accalca al bancone, ma soprattutto vedo qualche tizio in piedi, una coppietta in attesa. Insomma, si fa la fila piano piano..
Che fatica sto panino, è buono ma è un supplizio. Quegli arrosticini erano buoni ma inopportuni, mi stanno danneggiando proprio ora.
Clara è la piu' spedita, ma a sto punto sospetto che abbia gettato sotto il tavolo brandelli di panino, oppure quello suo era piu' piccolo ma guardandolo dall'angolazione mia e di Davide sembrava piu' grosso
"Ma se ho anche girato il vassoio! Ho preso quello grande! E' vero"
Improvvisamente Davide chiude la partita col suo panino
"Basta.. m'ha rotto.."
"Ma come?"
"Ma no, dai, è un pezzetto.."
"Eehh.. ma non me vaaa"
"Uno spreco!"
"Ma siamo dal maresciallo Da'!"
"..se lasci il panino c'è la fucilazione?" Mi preoccupo
"No pero' dai.. lo sto finendo io, se ce riesco io a mangiarlo"
"Si ma Clara il tuo non era come quello nostro di panino.." e mentre parlo pezzi di pomodoro mi scivolano ai lati e il formaggio si rapprende in basso
"Ma che è piccoloo?? Ma ancora?? Siete voi che non siete capaci a magna'! Eh.. porco giuda.."
"Eh ma noi abbiamo mangiato sti cazzo di arrosticini, te solo 2.. per miracolo.. c'hai posto, noi no"
Poi, in un impeto di speranza "..forse ce la posso fare pure io"


Aaah basta, non mangio piu'! Ragazzi ragazz.. ah no, ho sbagliato.

Sono le 20.30 e sto ancora a magna', lento lento, piano piano, per assaporare il tutto e non vomitare nel tentativo di farcela. Oddio, sono satollo. E mentre Davide gioca coi resti del suo panino, Clara finisce il suo e si accorge di qualcosa
"Ma mi sono impataccata tutta!"
Ecco. Non volevo dirlo ma all'inizio della corsa al panino le era leggermente sfuggito sul vassoio e una pozza di unto era partita alla volta del suo vestito.
"A rega', faccio schifo.. vabbè.." e scappa lasciandoci soli. Davide nel frattempo ha gia' preso la mia macchinetta, quella che decide lei cosa e quando fotografare, e dopo aver dato il via a qualche scatto cerca di immortalare le cosce di una ragazza vicino al nostro tavolo. Fallendo miseramente pero'. Ha preso le gambe si, del tavolino pero'. E un po' di cellulite...

Al ritorno di Clara sto ancora li' che mangio. "Rega', dovete aspetta'"
"Ma chi te corre appresso.. magna con calma.."
Certo. In realta' sono combattutto tra la voglia di finirlo e la voglia di finire li', perchè mi sono stufato.
La fila all'ingresso intanto si è ingrossata, e la gente sta attenta perchè deve fregare il posto al primo che si alza.
Comunico ufficialmente di essermi rotto le palle, mentre Clara soddisfatta gioisce per averci battuto "Ah! Ho finito senza problemi.. oh, siete proprio due sòle.. ed era grosso!"
"Macchè grosso!"
"Oh, siii.. eh. Sono proprio brava. Ci prendiamo altro?"
Ma per cortesia. Ora siamo pure un po' impazienti di andar via, c'è troppo casino. Non sappiamo che fare pero', io sto pensando (incredibile) ad un gelato o roba simile, tipo la granita della signora.
"Potremmo andare a Sabaudia. Senno' anche qui c'è un locale dove lo fanno bono.. mo' vediamo"
"Ci alziamo?" incalza Davide
"No aspe', facciamo finta"
E lo facciamo per davvero. Ci alziamo al 3 con Davide che lento afferra le chiavi mentre io e Clara ci risediamo facendo una faccia..
"Eh stavo ancora in piedi, stavo afferrando le chiavi!"
"Che bastardi che siamo!"
Ci giriamo e non si capisce se qualcuno nella fila ci abbia creduto o no. Alla fine andiamo via dopo aver pagato nemmeno tanto, anzi.
Sulla griglia si continua a mettere carne, intravedo pure contenitori pieni di verdura, pomodori e altro. Mi schifo a questa visione e mi guardo intorno. In 10 secondi si sono impadroniti del nostro tavolo e gia' lo stanno unendo ad un altro..che velocita'.
Usciamo e facciamo il giro del locale tornando al parcheggio. "Mo' ce fai la foto che siamo in fila per finta!"
In effetti c'è un codazzo di gente e prontamente Clara e Davide si mettono in fila aspettando che scatti qualche foto.
"Ci torniamo davvero?"
Si vabbè.


La finta fila..

Siamo indecisi sul da farsi. Rimaniamo in zona o andiamo da qualche parte?
"Mah.. forse Sabaudia"
"Vabbè dai, prendiamo la mia macchina, no problem"
In teoria. Non so cosa c'è, non so se è la mia guida, non lo so, ma sta di fatto che dopo aver percorso 30 metri all'uscita dal parcheggio li sento smaniare e Davide sentenzia "No .. non me va"
E Clara appresso "Gia'.. vero.. no, dai, non me va nemmeno a me"
"Ma che cazzo dite? Me fate prendere la macchina e poi cambiate idea? Ma che cazzo! Ma pensateci prima"
Oh, un attimo fa sembravano cosi' decisi a scappare da li'e adesso hanno cambiato idea. Il motivo è sconosciuto. A dirla tutta rimanere mi deprime un po'.. che palle.

Ma è l'ora del caffè. Non è che ci sia sto trionfo di locali a Foce Verde, quindi la scelta ricade sul solito anonimo bar sul mare. All'interno adocchio una vantaggiosissima offerta: panino + coca cola a 4€ anzichè.. 4.30€ . Ah beh, un affarone, roba da strapparsi i capelli, se c'hai il mutuo non ti senti soffocare a spendere 30 centesimi in piu'.. faccio la foto al cartello che mi pare il minimo.


Un'offerta imperdibile.

Adesso è l'ora del gelato. Sospiro pensando alla signora delle granite, sapendo che se fossimo scappati da li' forse avremmo fatto bene, ma a quanto pare da ste parti ce sta il locale top. Come no.
Clara ci assicura che il gelato del locale dove stiamo andando è buono.
Mi prendo la coppetta, idem Davide. Clara sceglie il cono e ci mette gusti alla frutta "Perchè sono leggeri"
Come un pugno.
Davide sceglie cioccolato, ed anche il gusto Puffo
"Tanto è vaniglia"
Ma quando mai.
Ci sediamo perseguitati dall'odore di carne. In effetti ci stomaca a tutti ma il mio gelato lo voglio finire. Vabbè il panino ma il gelato no.
Davide ci rinuncia quasi subito (ma allora è serata!)
Anche Clara demorde.
"Ma è alla frutta!"
"Eh ho capito ma me sta a veni' da vomita', sto odore di carne..pure sta pizzeria..mmm"
A sto punto Davide afferra il cono di Clara e lo affonda nella sua coppetta.
Ma i suoi calcoli sono errati.. con troppa foga affonda il cono e della roba fuoriesce in un fiotto che
colpisce in pieno i suoi pantaloni, altezza inguine (nient'altro?)
"Ma cazzooo.. ma no! No! Ma no cazzo!"
"Eh.. bravo"
Vai con le foto. Clara mi regge la coppetta con la poltiglia colpevole che intanto sta impiastricciando le mani a tutti. In piu' c'è il rischio che sia colata sulla panchina e Davide ci si risiede sopra.
"Ma no! Pure dietro?"
"No, forse no.. forse.."
Tra una foto rubata ed un'altra arriva altra gente. Meno male che al nostro arrivo non c'era nessuno. Almeno ste figure di merda sono rimaste isolate, no?


Sembra il mio gelato radioattivo. Il blu c'è.


Ma bene, un nuovo modo di usare il gelato...

Vabbè ma adesso che facciamo? Sta serata è troppo strana e alla fine invece di parlare di lavoro, che forse è anche meglio in effetti, cominciamo a raccontare un po' i cazzi nostri mentre ci avviamo verso il mare.
La zona di Foce Verde ricorda troppo Tor Vaianica. Una localita' di mare.. ma bruttina. Anonima. Che se ci passi d'inverno ti fai il segno della croce per la desolazione. Le case o sono sfitte o sono occupate da villeggianti in cerca di relax sul "balcone" 1m x 1m.
Ci rilassiamo a pochi mt dal mare lontano dal casino. Ma le stelle, il rumore dell'acqua, la digestione, le patacche varie su pantaloni e no ci portano a discutere argomenti filosofici. Chi siamo. Dove andiamo. Il nostro scopo nella vita è riprodurci e basta. Dio che depressione. Siamo in ferie, in vacanza, ma ci si puo' martirizzare cosi'?
Sparlando a destra e manca (perchè abbiamo il brevetto e lo sfruttiamo a dovere) esce fuori il concetto del superconoscente. Un po' come il superutente di Linux, che non è un utente ma non è proprio Administrator e c'ha i poteri limitati.. ecco, il superconoscente non è solo un conoscente, ma non è nemmeno un amico. Una via di mezzo, coi privilegi limitati. Forse una figura un po' patetica che deve rimanere all'angolo.. forse per l'invadenza (allora è un rompicoglioni, non un superconoscente, ma vabbè). Che gente..
Poi ancora peggio, chiedo loro di raccontarmi come gli sembravo, che effetto avevo dato ai primi tempi e qui apriti cielo. Mai piu'. Che delusione. Eravamo partiti fomentati col Maresciallo e ci ritroviamo a girovagare depressi, stanchi.. ed era soltanto mezzanotte. Torniamo verso il suk marocchino dove regna il niente, e ci imbattiamo in alcune modernissime giostre. Stiamo raschiando il fondo con un cucchiaino.

Infatti nel giro di 15 minuti ci lasciamo dopo una serie interminabile di saluti, baci e abbracci.
Clara mi da' uno strappo.. alla macchina. A 30 mt di distanza. Eh, mi pesa.
sara' colpa della mangiata. Pero' mi chiedo quando ci tornero'.
So che accadra' presto..

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