sabato, dicembre 08, 2007

Il Carlo Menta













Che detto cosi' sembra un teatro, in realta' è un ristorante pizzeria di Trastevere.
Mangiare a Roma non è un'impresa, ci sono cosi' tanti locali e localini, ma non avevo mai creduto di poter mangiare al centro della citta' la pizza a 2 euro senza che ci aspettassero per rapinarci dietro l'angolo.
E infatti ho preso un primo, di 5 euro, ma che li valeva dannatamente tutti.
Mi ci hanno portato con la premessa che si sarebbe speso poco, ma ovviamente a parte spendere poco mi interessava giudicare i piatti, magari me fai spendere 2 euro, poi con la pizza posso attaccarci i manifesti.
Il locale si trova in via della Lungaretta a Trastevere, a 2 passi (insomma, 200 direi) da S.Maria in Trastevere, è facile da raggiungere e se siete in pochi, soprattutto se in due, cercheranno di farvi sedere. E pure dove volete voi (basta rompergli le scatole).

Sono abbastanza rapidi, e pure tecnologici. Al posto del taccuino e della penna c'avevano sto i-phone dei poveri portato stancamente in giro con cui sparavano le ordinazioni nell'etere..
Non avendo voglia di pizza mi butto sugli gnocchi, proviamo quelli alla Carlo Menta:
"Li vuole con le vongole o le cozze?"
... ecco. Li vorrei normali se si puo'. Vabbè li prendo alla trasteverina.
Buoni, ma soprattutto buono il sugo fatto in casa, gli gnocchi palesemente industriali ma buoni dai, il sugo pero' li batte. Il pomodoro si sentiva che era fresco, e c'era il prezzemolo, gli conferiva un non so che.. perchè era sminuzzato ma ben visibile. E infatti non ero l'unico a farci scarpetta fregandone tocchi per accompagnare la focaccia loro, buona e morbida. C'avro' avuto fame, che devo dire..

A cena confinavo con un gruppo di ragazze che chiacchieravano del piu' e del meno, mi parevano inglesi (ma c'era un'italiana in mezzo). Ad un certo punto una di loro ha usato il termine "texture" e mi è partito un embolo perchè a volte sembra che il lavoro mi perseguiti. E infatti a volte è cosi'. Quanto ridevano.. quanto casino.. A tratti sembrava che stessero prendendo per il culo il nostro tavolo, era un'impressione pero'.

La cameriera che lo aveva preso in affidamento sembrava un po' seccata. Di sabato tutti avrebbero voluto fare altro, e poi era pure presto, forse gia' pensava alla rissa del dopo 21.00
Un'altra mentre passava vicino preparando uno dei tavoli urlava al suo collega "Perchè sto male! Io sto male.. eh.. ora"
E' un ristorante o un lazzaretto? E poi c'era la figura enigmatica del tizio in giacca e cravatta. All'inizio pensavo fosse un cliente spaesato e un po' rompi, in realta' me sa che era uno dei proprietari, o che ne so, dava direttive sul da farsi, ogni tanto era lui che metteva i piatti o faceva sedere la gente.
Quando sono andato in bagno ho beccato una turista a cui ho chiesto se il bagno fosse libero e questa mi fa "Free, free". Va bene.
Poi cerco di aprire la porta, chiusa, e questa urla "Noo, noo" guardando per terra.
Pazienza, tanta. Poi quando me ne sono andato da li' c'era sempre sto figuro in giacca e cravatta che stava letteralmente in mezzo alle palle.. distinto, ma in mezzo alle palle.

Ma si mangia bene, e questo è piu' importante. E si paga davvero poco.
Quindi ci voglio tornare, e prendere stavolta la pizza. Quella che ho assaggiato era buona davvero.
Sara' stato quell'olio piccante sopra... sara' stata quell'oliera ingannevole..

La prossima volta togliamolo subito sto tappo di sughero, ok? :D

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1 Comments:

Blogger Nadia said...

LOL mi hai fatto morire :P
e' lo stesso errore che facevo sempre anch'io, finche' l'ho capito....
"Free" intendeva che e' gratis....non che e' libero!
E tu le avrai chiesto "Is it free?" :P
Io lo faccio sempre anche con i posti a sedere, mi viene spontaneo, e quelli mi guardano stralunati e penseranno "Che sta qua crede che i posti di solito si pagano?" :DD

18/12/07 01:54  

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